“Ora noi sappiamo che alla
società industriale si è sostituita una società dell'informazione che cambia e
sta cambiando completamente le regole del gioco, di tutti i giochi, ivi
compresi quelli dell'architettura”
Analizzando l’articolo abbiamo
che, tre sostanze principalmente stanno vivendo un rinnovamento architettonico.
La prima è una nuova concezione
del tema metropolitano. Si prendono in considerazione le “brown areas”, aree
dismesse, perché la società dell’informazione non ha bisogno di nuove e grandi
aree, ma si ripensa alla città in base alle preesistenze.
La seconda si concentra sul
paesaggio, sul rapporto tra architettura e natura, si fanno in conti con quest’ultima
senza deplorarla, ma ottimizzandola. Non sarà però un circoscrivere le suddette
aree verdi, ma un integrarle.
La terza concepisce lo spazio
come sistema e non come meccanismo dell’edificio.
“Queste sostanze trovano
nell'informatica allo stesso tempo la loro causa e il loro strumento.”
A.
Saggio da "Nuove
sostanze. L’informatica e il rinnovamento dell’architettura"
Siamo di fronte ad un grande cambiamento
Negli anni venti, maestri come W.Gropius, Le
Corbusier o Mies Van de rohe
Negli anni Venti
del Novecento architetti come Walter Gropius, Le Corbusier o Mies van Der Rohe
ebbero la capacità di riformulare completamente l'architettura sulla spinta del
nuovo mondo meccanico e industriale.
Fu una
rivoluzione perché l'architettura modificò allora tutti i parametri del proprio
operare.
Dal punto di vista sociale, si occupava
finalmente delle case e dei quartieri per tutti e non solo della
rappresentazione del potere civile o religioso.
Dal punto di vista della costruzione, alle
mura continue e pesanti si sostituì una costruzione leggera per punti permessa
dall'acciaio e dal cemento armato.
Dal punto di vista estetico si sostituì
all'immagine statica e monumentale della facciata un'immagine dinamica come era
il nuovo paesaggio delle città.
Si è superata l'oggettività dei bisogni, per affrontare una "soggettività dei desideri" se così la vogliamo chiamare.
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