mercoledì 12 marzo 2014

#3 Le vie dei simboli

Funzione e simbolo nelle opere d’architettura.

“ A noi non interessavano i monumenti”, parafrasando Frank Lloyd Wright, sostenevano gli architetti moderni, e avevano ragione.

Possiamo individuare nell’architettura, due correnti:

1)     Chi privilegia la funzione, tendendo a progettare l’architettura come strumento per      assolvere ai bisogni dell’uomo;
2)     Chi privilegia la forma, caricando l’architettura di significati che esprimano il senso    dell’operare dell’uomo.


In quest’ ultimo caso, le forme dell’architettura rispondono ad esperienze artistiche, libere dai contenuti funzionali, ma anche cariche di significati simbolici ed espressivi.

L’architettura è un’opera, un oggetto esistente che si esprime con la sua stessa presenza.

Fare architettura difatti vuol dire da una parte, organizzare lo spazio fisico per assolvere a determinate funzioni sociali o biologiche, ma dall’altro vuol dire “rappresentare” il modo in cui quelle funzioni vengono espletate in un certo contesto culturale, cioè rappresentare il valore di quelle funzioni, il senso che esse rivestono per l’individuo che dovrà usarle.

L’architettura è quindi al tempo stesso, ma non primariamente e secondariamente, funzione e simbolo. La funzione e il simbolo sono indissolubilmente legati l’uno all’altro. 

Essa è organizzazione ed espressione di contenuti:

1)      Contenuti espressivi: se riferiti ai poteri di comunicazione della forma;
2)      Contenuti funzionali: se riferiti invece all’uso-fruizione dell’opera architettonica.



Baustelier Gropius 1927-8, by Edward Curtis, Courtesy Michael Hoppen Gallery
Schizzo di Robert Venturi
vai alla lezione

Nessun commento:

Posta un commento